mercoledì 26 marzo 2008

Meno 6... conto alla rovescia... SI PARTE!!!

Ci siamo... mancano solo sei giorni alla partenza. Dal 3 all'8 aprile 17 ragazzi della scuola saranno ospiti dei loro corrispondenti a Neuchatel... per molti di loro si tratterà del primo volo, della prima partenza senza genitori, della prima visita in un paese straniero... Preparate le valigie ragazzi! e non dimenticate di portare due cose fondamentali affinché ogni viaggio abbia un senso: la vostra curiosità e la vostra attenzione, perché ogni viaggio è un'esperienza unica, durante la quale neanche un minuto deve andare sprecato. Per stimolare la vostra vocazione di viaggiatori alle prime armi, vi cito qualche frase di viaggiatori illustri...

"I viaggi danno una grande apertura mentale: si esce dal cerchio dei pregiudizi del proprio Paese e non si è disposti a farsi carico di quelli stranieri."(C. de Montesquieu)

"Le persone non fanno i viaggi, sono i viaggi che fanno le persone." (J. Steinbeck)

"Il mondo è un libro e quelli che non viaggiano ne leggono solo una pagina."(S. Agostino)"

"In viaggio mi avvolge un sentimento di pace e di sicurezza." (Goethe)

mercoledì 19 marzo 2008

Newspapergame 2008

L'11 marzo sul quotidiano LA SICILIA è apparsa la pagina della Guglielmino. Anche quest'anno la redazione di giornalisti in erba, coordinati dalle prof. Agnello e Meli, ha curato una serie di articoli che concorreranno all'edizione 2008 del noto concorso destinato ai giovani redattori. Al progetto hanno partecipato le classi 1 e 3 E, 2 e 3 H, 2 G. Qui di seguito potete leggere gli articoli che sono stai pubblicati.

Antologia dei consumi: riflessioni suggerite da pagine d'autore. Consumismo in lettere
Baci&Abbracci, Nike, Levi's: sembriamo tutti uguali. L'autentico obiettivo della nostra esistenza è lavorare duramente per accumulare "roba"? I sentimenti cadono in secondo piano e le cose materiali ci rendono cinici. Percorrendo storie di personaggi famosi che si sono distinti perché hanno cercato di allontanarsi dagli stereotipi delle società nelle diverse epoche, ci siamo posti in modo più critico rispetto ai modelli nel mondo in cui viviamo. Tra questi San Francesco e, in tempi più lontani in oriente, Siddhartha , si rendono conto che il senso della vita non è racchiuso nei beni materiali, ma nelle cose che a noi sembrano scontate, come un tramonto. Di contro la letteratura ci ha posto dinanzi personaggi aridi: Mazzarò di Verga ne è un esempio. Egli è un uomo così avaro da non avere affetti e si rammarica di aver speso12 tarì per il funerale della madre. Ha tanta roba che sembra che anche il Sole sia suo. Giunta la sua ora, diventa pazzo e muore solo nella miseria della sua anima. Prendiamo questo discorso come un'ammonizione e ripensiamo Scrooge di Dickens in "Christmas Carol". L'uomo era tanto avaro da preferire i suoi soldi alla donna che amava. La notte di Natale viene visitato da tre fantasmi che gli mostrano il suo futuro: assiste al suo funerale dove nessuno piange per lui. Ha quindi possibilità di ravvedersi. Non desideriamo sempre di più, ma accontentiamoci, per non diventare come l'avaro di Moliére che non rinuncerebbe mai al suo oro. Questo percorso letterario ci ha fatto capire che il segreto sta nel non diventare schiavi del consumo a tutti costi come Calvino ci insegna con amara ironia in "Marcovaldo al supermarket".
(Grazia Borzì Agnese Di Mauro Monica Finocchiaro Emanuela Franceschino Federica La Spina Miriam Pennisi) Disegno di Miriam Pennisi

Pappagalli verdi come coriandoli di morte su bambini inermi. Mine: tragico consumo.
La musica serve a farci divertire e a farci sognare. Ma quando abbiamo ascoltato per la prima volta la canzone di Piero Pelù "Pappagalli verdi" siamo rimasti profondamenti colpiti da un testo che ci ha davvero toccato. La musica serve anche a farci riflettere. Il brano, contenuto nell'album "L'uomo della strada", è ispirato al libro "Pappagalli verdi: cronache di un chirurgo di guerra", scritto da Gino Strada, fondatore dell'Associazione Umanitaria Emergency, e da tanti anni impegnato sui luoghi di guerra per portare aiuto alle popolazioni civili piegate da distruzione e violenza. La canzone parla dei bambini vittime delle mine anti-uomo progettate a forma di pappagalli, proprio per attirare la loro attenzione come se si trattasse di giocattoli. A contatto con questi congegni l'esplosione investe i bambini che subiscono gravi mutilazioni: la perdita di arti e la perdita della vista. Immaginiamo un bambino che si sveglia senza vedere… o un bambino che, privo di un arto, non può più correre insieme ai suoi compagni, non può più fare un girotondo, non può più salutare un amico se non con un moncherino. Strettamente collegato a queste immagini così desolanti, ecco entrare in scena un consumo strano e macabro: quello di protesi. Migliaia di protesi costruite e vendute per ridare ai bambini mutilati un surrogato del braccio o della gamba che il pappagallo esplosivo ha loro violentemente strappato. Ispirati dalla canzone di Pelù abbiamo letto in classe proprio un brano tratto dal libro di Gino Strada: si narra di Jamal e Farad, due ragazzi vittime della guerra che si sono guadagnati il soprannome di Schumacher e Turbo, poiché Farad (Schumacher) sfrecciava con la sua sedia a rotelle mentre Jamal (Turbo) lo spingeva dandogli velocità ed evitando che si schiantasse. Ma alla fine quale destino attende i due ragazzi? L'unica speranza di un posto di lavoro? Beh, rientreranno ancora nel "circolo vizioso" del macabro consumo: Schumacher potrebbe costruire protesi e Turbo potrebbe prendere le ordinazioni, sempre numerosissime nei luoghi bersaglio di guerra. Quando pensiamo al consumismo adesso non ci vengono più in mente solo il cellurare, o il jeans o la maglietta che tanto desideriamo, ma siamo portati a riflettere sul fatto che in alcuni luoghi del mondo una protesi di legno è un bene di consumo, un oggetto indispensabile per bambini vittime di una guerra che non hanno voluto, ma di cui poteranno il segno indelebile per sempre sul loro corpo, senza poter mai dimenticare. (Monica Finocchiaro)

Euro? No, grazie! Siamo rovinati!
Dall'indagine sulle abitudini negli acquisti emerge il profilo di un consumatore saggio, ma profondamente scoraggiato dall'aumento dei prezzi.
"L'€uro ci ha rovinati", aumenta il numero di quanti lo sostengono con esasperazione. Per tale ragione la nostra redazione ha deciso di recarsi in alcuni negozi piccoli e grandi per intervistare gli acquirenti e conoscere direttamente le loro abitudini nell'acquisto di prodotti di vario consumo. La maggior parte della gente dichiara che preferisce conoscere nuovi supermercati per curiosare e che si reca sempre più spesso nei centri commerciali. I consumatori intervistati preferiscono i grossi centri perché possono usufruire delle varie offerte, nonché per la possibilità di avere a portata di mano qualunque tipo di prodotto. Inoltre, la maggior parte di loro afferma di guardare con attenzione i numerosi volantini che affollano le nostre buche delle lettere; la pubblicità, tuttavia, secondo gli intervistati non è la componente che più influenza le loro scelte. I consumatori non sempre comprano prodotti indispensabili, ma cercano quanto più possibile di usufruire delle offerte che variano da un supermercato all'altro. La maggior parte non si fa influenzare né dai prodotti di marca, né da quelli a basso prezzo, perché solitamente sa bene cosa vuole e sceglie i prodotti con decisione. Un po' tutti sono concordi nell'affermare che la qualità dei prodotti è cambiata rispetto al passato, anche se ne è migliorata l'immagine. L'ingresso dell'euro, pur allargando i nostri orizzonti culturali, non favorisce i consumi, anzi ha notevolmente ridotto le possibilità d'acquisto di numerose famiglie che si danno da fare per arrivare sicuri a fine mese.
(Margareth BlancoGiusy PalazzoloMarinella Russo)

Gita al parco... commerciale
A caccia di curiosità la nostra redazione, girando per la scuola, ha realizzato un sondaggio intervistando i ragazzi di tutte le classi. Il sondaggio indaga sulle abitudini dei ragazzi e delle loro famiglie nel tempo libero. Alla prima domanda che abbiamo posto ai ragazzi la maggior parte, cioè il 42,7%, ha risposto che passa il sabato e la domenica al centro commerciale. Solo il 10,8% fa gite o visite. Fra quelli che hanno risposto che vanno al centro commerciale, il 60% ha risposto che compra qualcosa, il 25% ha risposto che usufruisce anche di servizi come cinema e ristorante, mentre i restanti si limitano a dare un'occhiata in giro. I negozi più frequentati dai ragazzi sono in assoluto quelli di abbigliamento ed elettronica. Abbiamo rivolto ai ragazzi la domanda se andare al centro commerciale è una loro idea o viene loro imposta dai genitori: la maggior parte, cioè il 60%, ha risposto che in genere tutta la famiglia si trova d'accordo sulla scelta della passeggiata-shopping. Per quanto riguarda le possibili alternative ai centri commerciali, la maggior parte, cioè il 53,8%, ha risposto affermativamente: i ragazzi intervistati apprezzerebbero trascorrere il loro tempo libero in un altro luogo. Eppure, raramente una proposta alternativa è stata accettata dalle famiglie, solo nel 36,2% dei casi. I risultati del sondaggio ci ha sorpresi solo in parte: ormai le famiglie trovano nei centri commerciali divertimento e svago a portata di mano. Ormai le persone scelgono di fare una passeggiata tra gli scaffali e nei parcheggi piuttosto che andare a fare una passeggiata all'aria aperta. Chissà perché alla gente piace di più la luce dei neon e l'odore della plastica piuttosto che i colori della natura e il profumo della brezza marina... Per quanto ci riguarda noi preferiamo dare un calcio al pallone all'aria aperta anziché spingere un carrello.
(Lucio Barbagallo Orazio Basile Antonio Denaro Matteo Reitano Giovanni Sorbello)

Trasmissioni radio: sballo per i giovanissimi. In onda il mercato dei gusti musicali
"Ragazzi potete darmi del tu! Saluto la giovane redazione e sono pronto per l'intervista. Ho 36 anni anche se, come dicono, ne dimostro 25". Esordisce così Giovanni Nicastro: il successo di "Quei bravi ragazzi" su RadioSmile pare sia determinato dal linguaggio schietto usato, come si parla tra amici. La forza inaspettata del programma è data dagli ospiti che intervengono: non solo musica, ma soprattutto intrattenimento. La fascia oraria pomeridiana consente ai ragazzi di svagarsi dopo le fatiche scolastiche. Il nostro intervistato afferma: "I pezzi più quotati rappresentano la colonna sonora delle nostre giornate. Non sempre si può accontentare l'ascoltatore esigente a causa delle rigide regole commerciali: lanciare pezzi nuovi in anteprima significa invitare l'ascoltatore a cambiare radio. Fino a una decina d'anni fa la radio aveva un ruolo educativo e si poteva imporre un genere o una canzone, adesso va tutto quello che fa moda in TV". Anche la musica, dunque, è consumo di massa. (Rossana Panebianco)

lunedì 10 marzo 2008

Mistero tra i crateri etnei...

Tra le foto scattate sull'Etna, beh, questa mi ha particolarmente colpita. Chissà a che cosa stava pensando Giacomo mentre contemplava solitario il profilo dei crateri silvestri? Proviamo a indovinare il suo pensiero.. magari poi sarà lui a svelarci questo mistero... Jack's siamo in attesa... Intanto, a chi di voi avrà avuto l'idea più simpatica, più bizzarra, o più poetica... beh un regalino a sorpresa...

domenica 2 marzo 2008

Un'esperienza indimenticabile


La prima fase dello scambio culturale con i ragazzi del cantone di Neuchatel si è conclusa. I nostri ospiti sono partiti sabato mattina: un po' tutti ci siamo abbandonati a stretti abbracci e calde lacrime. Un'esperienza piena di emozioni per studenti, famiglie e insegnanti. Questo è lo spazio in cui potrete liberamente dare voce alle vostre impressioni. Lasciate i vostri commenti... e coraggio! Manca appena un mese al nostro viaggio in Svizzera... l'emozione si RINNOVA!